COMPLICAZIONI NUTRIZIONE ARTIFICIALE

COMPLICAZIONI NUTRIZIONE ARTIFICIALE

Nonostante la NA sia una terapia medica considerata sicura, non si possono escludere a priori tutte le complicazioni della nutrizione artificiale. Per questo motivo, sia il personale medico sia i familiari che assistono il paziente a domicilio (laddove fosse possibile) devono essere informati e adeguatamente formati sul modo corretto di intervenire.

Un livello di attenzione maggiore deve essere, senza dubbio, rivolto a quei pazienti che sono soggetti al trattamento di nutrizione artificiale e che si trovano in stato vegetativo o che, per vari motivi, non hanno la possibilità di essere collaborativi rendendosi conto dell’insorgere di una problematica correlata alla terapia.  

Cosa è la nutrizione artificiale

La NA è una procedura medica utilizzata al fine di soddisfare i bisogni nutritivi di quei pazienti che non hanno la capacità di alimentarsi autonomamente e/o sufficientemente per via orale, può avere carattere temporaneo o permanente e può essere svolta sia in regime ospedaliero che domiciliare.

In ogni caso, si tratta di una soluzione che sostituisce del tutto le funzioni fisiologiche correlate all’alimentazione.

Inoltre, al posto del cibo vengono somministrate delle apposite miscele nutritive e per questo la nutrizione artificiale è differente dall’alimentazione assistita, che prevede che il paziente venga imboccato.  

Esistono due modi di effettuare la NA, ovvero la nutrizione enterale e la nutrizione parenterale, e in entrambi i casi bisogna conoscere e prestare attenzione alle complicazioni durante la nutrizione artificiale.

Cosa è la nutrizione enterale

Quando il paziente ha un apparato gastrointestinale funzionante e presenta difficoltà e impedimenti solo per quanto riguarda la modalità di assunzione delle sostanze nutritive, la nutrizione artificiale enterale si rivela la scelta più corretta dal punto di vista clinico.

La procedura prevede l’utilizzo di una sonda, detta comunemente sondino per le dimensioni ridotte, attraverso la quale si introducono le sostanze nutritive direttamente all’interno dell’apparato digerente del paziente.

In base alla posizione scelta per l’ingresso all’interno dell’organismo, che varia in base al quadro clinico del paziente e alle sue esigenze specifiche, si può utilizzare:

  • il sondino naso-gastrico, ovvero un tubicino che si inserisce nel naso e arriva allo stomaco;
  • il sondino naso-duodenale, ovvero un tubicino che si inserisce nel naso e arriva nell’intestino;
  • una stomia, che permette l’alimentazione diretta attraverso lo stomaco (nel caso della Gastrostomia Endoscopica Percutanea o peg) o l’intestino (nel caso della Digiunostomia Endoscopica Percutanea o pej) sempre servendosi di una sonda.

Quali sono, quindi, le complicazioni della nutrizione artificiale?

Problematiche che possono occorrere

Quando si parla di complicazioni della nutrizione artificiale bisogna tenere in considerazione differenti tipologie di cause.

Tra le problematiche più frequenti che possono anche solo temporaneamente compromettere la salute del paziente citiamo la diarrea, la stipsi, il dolore addominale e la disidratazione. Tra le problematiche la cui causa ha un’origine esterna, ricordiamo l’aspirazione tracheale, l’ostruzione della sonda e la dislocazione della sonda.

Diarrea

Nella NA può essere normale la presenza di feci semiliquide a seconda del tipo di prodotto nutrizionale utilizzato. Si parla di diarrea quando le feci sono liquide e abbondanti e la frequenza di evacuazione giornaliera è elevata (più di 5-6 volte al giorno e per più giorni consecutivi).

Alcuni accorgimenti che potrebbero risolvere il problema sono:

  • rallentare “della metà” la velocità di infusione;
  • cambiare la miscela nutritiva qualora dovesse contenere fibre.

Prima di attribuire la diarrea a cause organiche come, ad esempio, ad una malattia dell’intestino o all’insorgere di intolleranze causate dalla miscela nutrizionale, e di contattare il medico, suggeriamo di verificare il rispetto delle seguenti regole igienico-sanitarie:

  • non somministrare mai i nutrienti ad una velocità superiore a quella prescritta;
  • assicurarsi che il set di infusione venga sostituito ogni giorno e che sia sterile;
  • utilizzare la miscela nutrizionale nell’arco delle 24 ore;
  • non diluire la miscela nutrizionale con acqua o altri liquidi;
  • assumere farmaci solo se prescritti dal medico curante e nella modalità corretta.

Stipsi

Quando si parla di stipsi, ci si riferisce ad una situazione in cui la frequenza delle evacuazioni è notevolmente ridotta e in cui le feci diventano dure causando dolore quando vengono espulse. Segnaliamo, però, che una flatulenza regolare anche in presenza di questa problematica indica, normalmente, che l’intestino è funzionante.

Inoltre, in caso di una scarsa attività motoria, in base al tipo di prodotto nutrizionale utilizzato o dell’assunzione di una scarsa quantità di acqua assunta nell’arco della giornata, gli stimoli intestinali possono essere ridotti.

Si consiglia, quindi, di

  • assumere sempre tutti i liquidi indicati nel piano nutrizionale;
  • svolgere un minimo di attività motoria, se le condizioni generali del paziente lo consentono;
  • non utilizzare lassativi di propria iniziativa (devono essere prescritti dal medico);
  • richiedere la modifica del piano nutrizionale qualora non vi fossero miglioramenti.

Dolore addominale

Il dolore addominale, spesso, si associa a nausea, bruciore o tensione addominale e deve essere valutato di volta in volta in base alla gravità. Al fine di ridurre il disagio, si consiglia di

  • sospendere l’infusione della miscela nutritiva per circa un’ora e poi di continuare con la somministrazione;
  • sospendere la somministrazione se compare vomito;
  • non aumentare la velocità di somministrazione e, se il dolore è forte, sospendere l’infusione;
  • non aggiungere, attraverso la sonda, altri prodotti oltre ai nutrienti come, ad esempio, the caldo o farmaci.

Qualora il dolore addominale dovesse persistere per ore anche dopo aver messo in atto questi accorgimenti, si consiglia di contattare il medico.

Disidratazione

Per disidratazione si intende una perdita di liquidi superiore al volume di acqua somministrato per garantire il fabbisogno giornaliero compreso tra 0.8 e 1.5 litri al giorno. Può essere causata anche dalla diarrea o da febbre alta.

I principali sintomi che fanno sospettare della disidratazione del paziente sono bocca secca, lingua asciutta, ridotto volume delle urine, cute secca, astenia e ipotensione e per risolvere il problema è necessario aumentare l’apporto dei liquidi somministrati nella giornata.

Aspirazione tracheale

L’aspirazione tracheale è un fenomeno grave che si manifesta soprattutto nei pazienti in stato di incoscienza e che richiede l’intervento rapido del medico o un ricovero in Pronto Soccorso.

I sintomi che portano a interrompere la somministrazione e a contattare il medico sono tosse insistente, senso di soffocamento e cianosi.

Per evitare tale problematica, si consiglia di non far assumere i nutrienti da sdraiati ma di sollevare il busto di almeno 30° durante la somministrazione.

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