NUTRIZIONE ENTERALE PEDIATRICA IN NEONATI E BAMBINI
Non è così rara l’esigenza di dover ricorrere alla nutrizione enterale pediatrica ovvero a quella forma di alimentazione artificiale che utilizza il sondino nasogastrico, la stomia gastrica o la stomia digiunale per soddisfare in modo adeguato il fabbisogno nutritivo dei neonati e dei bambini.
Data la tenera età dei pazienti - si parla anche di poche ore o di pochi giorni di vita - è del tutto comprensibile e condivisibile una forte apprensione da parte dei genitori, che sono soliti interrogarsi sui pro e sui contro di questa procedura medica, sulla sua effettiva utilità e sulle alternative possibili.
Per questo motivo vogliamo rispondere agli interrogativi che sorgono più frequentemente in caso di nutrizione enterale in età pediatrica, supportando soprattutto le famiglie che si trovano a dover gestire questa situazione per la prima volta.
Come funziona
La nutrizione enterale pediatrica funziona esattamente come la nutrizione enterale negli adulti: le sostanze nutritive vengono somministrate attraverso un dispositivo che può essere il sondino nasogastrico o attraverso la stomia gastrica o digiunale.
Nel caso del sondino nasogastrico, la cannula arriva nello stomaco passando per una narice mentre, nel caso della stomia, si crea un’apertura nello stomaco o nel tratto di intestino tenue, detto digiuno, attraverso la quale si introduce il sondino all’interno dell’organismo.
La scelta dell’uno o dell’altro metodo dipende dalla problematica che rende difficoltosa l’alimentazione o che impedisce del tutto la capacità del neonato o del bambino di alimentarsi naturalmente.
Ciò che è importante sapere è che le sostanze somministrate sono uguali, dal punto di vista nutrizionale, a quelle che si assumo con il cibo e che questo trattamento terapeutico permette di mantenere inalterate le funzionalità digestive del tratto gastro-intestinale.
Nutrizione enterale nei neonati e nei bambini: quando e perché si fa
La nutrizione enterale pediatrica con sondino o con stomia è indicata nei neonati e nei bambini che sono affetti da una patologia grave (ad esempio, neurologica, cardiologica, nefrologica, metabolica o respiratoria) che:
- colpisce la bocca, l’esofago o lo stomaco;
- causa problemi nella suzione (cioè nel succhiare il latte o altri liquidi) e/o nel deglutire (ovvero nell’ingerire il cibo) tali per cui subentrano il rischio di aspirazione (che avviene quando il cibo entra nell’esofago, nello stomaco e anche nei polmoni) e di soffocamento;
- impedisce di assumere per bocca quantità di cibo sufficienti a soddisfare il fabbisogno nutrizionale e a garantire una corretta crescita;
- ostacola l’assorbimento efficace del cibo, solido o liquido che sia, causando uno stato di malnutrizione che può portare a ulteriori problemi non solo immediati ma che si possono ripercuotere anche durante lo sviluppo.
In conclusione, la nutrizione enterale in età pediatrica si sceglie per garantire al neonato o al bambino un apporto nutritivo adeguato alla crescita e al recupero fisico dal punto di vista clinico e al fine di trarre il massimo beneficio da altre eventuali cure e terapie in corso.
Infine, è spesso una soluzione temporanea ma talvolta l’alimentazione artificiale è l’unico modo per salvare la vita del paziente e può diventare un supporto indispensabile.
Rischi dell’alimentazione inadeguata
Se la nutrizione enterale pediatrica spaventa, è bene conoscere anche i rischi che corrono neonati e bambini se la loro alimentazione risulta essere inadeguata.
I pazienti che non sono nella condizione di assumere, assimilare o trattenere correttamente i nutrienti di cui hanno bisogno rischiano di incorrere in problemi di crescita e di sviluppo, perché assumere un quantitativo totale di calorie inferiore al fabbisogno dell’organismo può portare a una perdita di peso pericolosa (il calo ponderale).
Un’inadeguata alimentazione può causare anche una stanchezza importante nel paziente, che limita lo svolgimento delle normali attività quotidiane e che influisce negativamente sulla forza fisica, sull’energia e sul tono muscolare del neonato o del bambino, ma non solo.
Un’inadeguata alimentazione può indebolire le difese immunitarie del neonato o del bambino rendendolo più vulnerabile alle malattie (ricordiamo che l’intestino è parte appunto del sistema immunitario e che ha una funzione importantissima nel difendere l’organismo).
Infine, un’inadeguata alimentazione può portare a un deficit delle funzioni cognitive (apprendimento, memoria e attenzione) e al ritardo mentale.
Nutrizione enterale nei neonati e nei bambini: vantaggi
La nutrizione enterale pediatrica può sembrare una soluzione estrema ma, in realtà, è una procedura medica testata e sicura che permette a neonati e bambini di assumere il fabbisogno nutrizionale giornaliero necessario a una crescita corretta.
Parlando di crescita corretta ci si riferisce non solo allo sviluppo fisico ma anche allo sviluppo cognitivo e alla formazione di un sistema immunitario forte e sano.
Un altro vantaggio dell’alimentazione artificiale enterale deriva dal fatto che la formula nutrizionale prescritta e somministrata - composta di acqua, sali minerali, vitamine, proteine, carboidrati e grassi - viene calibrata in base alle esigenze e alle caratteristiche del paziente.
Nella scelta del prodotto si prendono, quindi, in considerazione fattori quali l’età, il peso, l’altezza, il livello di attività fisica e la patologia che porteranno a optare, ad esempio, per una miscela
- con un fabbisogno energetico basso o alto;
- con un fabbisogno proteico basso o alto;
- contro problemi di malassorbimento;
o adatta a soddisfare altre esigenze.
Il genitore - o chi ne fa le veci - non sarà abbandonato e non dovrà assumersi la responsabilità della scelta: sarà il dietista, infatti, che individuerà la miscela nutrizionale più adatta ai bisogni e alle caratteristiche del neonato o del bambino.
Nutrizione enterale nei neonati e nei bambini: le paure dei genitori
Le paure dei genitori di fronte alla nutrizione enterale pediatrica non sono poche e si tratta di uno stato d’animo assolutamente comprensibile.
Di norma il primo pensiero si rivolge all’impatto che questa procedura può avere sulla salute e sulla vita del neonato o del bambino e non è raro che ci si senta inadeguati, che si abbia paura di non essere in grado di far fronte alla situazione, che si tema per il futuro e per la serenità della famiglia.
D’altro canto, è anche normale aver bisogno di tempo per imparare a gestire l’alimentazione artificiale e per abituarsi alla nuova routine. Per questo suggeriamo di accettare il supporto ospedaliero, di leggere attentamente le istruzioni e le informazioni e di non provare vergogna nel fare domande al personale competente.
Infine, quando si parla di nutrizione enterale in età pediatrica è doveroso parlare anche di sicurezza e, a tal proposito, è bene dire che tutte le potenziali complicazioni possono essere previste, prevenute e correttamente gestite se adeguatamente informati.