SCREENING PER IL TUMORE AL COLON-RETTO: PERCHÉ È IMPORTANTE

SCREENING PER IL TUMORE AL COLON-RETTO: PERCHÉ È IMPORTANTE

Il tumore al colon-retto è attualmente il più diffuso in Italia e studi recenti hanno evidenziato come la percentuale di soggetti colpiti da questa patologia sia in continuo aumento. La buona notizia è che, se preso in tempo, nella maggior parte dei casi può essere trattato con successo: ecco perché sensibilizzare alla prevenzione è oggi più importante che mai.

Il modo migliore per ridurre il rischio di sviluppo di un cancro è sottoporsi allo screening. Lo screening non è solo la miglior misura preventiva da adottare, ma permette al medico di identificare eventuali altre patologie non cancerose alla base dei disturbi del tratto gastrointestinale più diffusi, come stipsi, diarrea cronica o sanguinamento intestinale.

Se hai più di cinquant’anni, ti consigliamo di eseguirlo almeno una volta ogni due anni: è semplice, gratuito, ma soprattutto funziona!

L’importanza dello screening per il tumore al colon-retto

Grazie ai costanti sviluppi della medicina, ad oggi sappiamo che il tumore al colon-retto ha quasi sempre origine dai polipi intestinali, una particolare forma di tumori benigni che possono impiegare fino a quindici anni prima di trasformarsi in forme maligne.

La loro lentezza nello sviluppo rappresenta il fattore fondamentale che contribuisce ad una diagnosi precoce e alla conseguente eliminazione tramite procedure ad oggi minimamente invasive, molte delle quali possono essere eseguite in regimi di Day-Hospital.

I polipi intestinali sono inoltre facili da individuare, essendo sporgenti e presentando una tendenza al sanguinamento.

I test di screening per il tumore al colon-retto

Attualmente i test di screening utilizzati per la prevenzione e la diagnosi del tumore al colon-retto sono due: la ricerca di sangue occulto nelle feci e la rettosigmoidoscopia.

Al contrario di quanto si pensi comunemente, la colonscopia è prevista solamente in caso di esito positivo a uno degli esami sopracitati.

Esame di ricerca di sangue occulto nelle feci

Come facilmente intuibile dal nome, l’esame di ricerca di sangue occulto nelle feci consiste nella ricerca di tracce di sangue non visibili ad occhio nudo all’interno di un piccolo campione di feci.

Le stime indicano che circa il 5% di coloro che si sottopongono all’esame risultino positivi. Non tutti però presentano polipi intestinali: la presenza di sangue nelle feci potrebbe ad esempio essere dovuta a emorroidi o a piccole lesioni conseguenti a episodi ricorrenti di stitichezza.

Allo stesso tempo, le analisi delle feci non rappresentano una garanzia nella rilevazione di polipi intestinali: è infatti possibile che, sebbene presenti, questi non sanguinino, non venendo pertanto rilevati. Per questa ragione si raccomanda di ripetere lo screening in maniera regolare, secondo i tempi consigliati.

Rettosigmoidoscopia

La rettosigmoidoscopia è consigliata una sola volta ai soggetti tra i cinquantotto e i sessant’anni; se l’esito è negativo, non necessita di essere ripetuta.

La maggior parte dei tumori del colon-retto si sviluppa nella parte finale dell’intestino: l’esame in questione viene eseguito in maniera simile alla colonscopia, ma si differenzia da quest’ultima in quanto viene esaminato solo la porzione finale dell’intestino. Si tratta inoltre di una procedura generalmente meglio tollerata dai pazienti, in quanto richiede una minore preparazione nei giorni precedenti all’esame, ma che ha al tempo stesso una maggiore efficacia.

Prenditi cura della tua salute: la prevenzione è il miglior rimedio!

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