TERAPIE PER EMORROIDI IN REGIME AMBULATORIALE

TERAPIE PER EMORROIDI IN REGIME AMBULATORIALE

Ad oggi, esistono diverse terapie per emorroidi in regime ambulatoriale e poco invasive. Esse si intraprendono nelle fasi intermedie della patologia emorroidaria, ovvero quando i rimedi naturali e i medicinali non sono più sufficienti a dare sollievo e a risolvere i disturbi del paziente ma, allo stesso tempo, la situazione non è grave a tal punto da rendere necessario un intervento chirurgico vero e proprio e molto più invasivo.

La chirurgia mininvasiva per le emorroidi viene quasi sempre realizzata a livello ambulatoriale (salvo casi eccezionali) e garantisce un recupero rapido, del tutto sicuro e non doloroso del post-operatorio. Infatti, fin da subito è possibile tornare alla quotidianità e il recupero completo si ottiene in un paio di settimane.

Di contro, c’è da dire, però, che queste tecniche agiscono solamente sulla sintomatologia e hanno l’obiettivo di riportare il canale ano-rettale ad una situazione di normalità, bloccando il sanguinamento e riducendo il prolasso.

Dato che questo tipo di interventi non intervengono, quindi, sulla causa del problema, generalmente alle terapie per le emorroidi mininvasive viene sempre associata una terapia conservativa da seguire con costanza e che consiste nell’aggiustamento del regime alimentare e nel cambiamento degli stili di vita non idonei, al fine di impedire che il prolasso emorroidale si ripresenti.

Le terapie per emorroidi a carattere chirurgico ma non invasivo che ad oggi si praticano in ambulatorio sono:

  • la legatura elastica delle emorroidi;
  • la terapia sclerosante (o iniezioni sclerosanti);
  • la coagulazione a infrarossi, al laser o con elettrobisturi;
  • la dearterializzazione selettiva con laser (o HeLP - Hemorrhoidal Laser Procedure).

Legatura elastica delle emorroidi

La legatura elastica è una terapia per emorroidi che viene effettuata a livello ambulatoriale e consiste nel posizionare un piccolo anello elastico alla base dell’emorroide, impedendo il flusso sanguigno e facendo cadere il gavocciolo emorroidario.

Generalmente non necessita di anestesia e solo in alcuni casi si somministra solamente una piccola anestesia locale, in quanto la zona interessata è priva dei ricettori del dolore.

Dopo l’intervento il paziente può subito tornare a casa e non è necessario alcun tipo di ricovero.

La legatura elastica delle emorroidi è indicata in caso di emorroidi sanguinanti di 1° e di 2° grado, caratterizzate anche da altri fastidi come prurito o ano umido, ad esempio, ed è ripetibile.

Terapia sclerosante (o iniezioni sclerosanti)

La terapia sclerosante è indicata per le emorroidi sanguinanti di 1° grado e di 2° grado e ha come obiettivo quello di fermare la perdita ematica. L’intervento consiste in una serie di iniezioni praticate nei plessi emorroidali, dette appunto iniezioni sclerosanti, a base di olio fenolato.

(Il liquido sclerosante è una sostanza non pericolosa e non nociva ma in grado di chiudere i vasi sanguigni e l’afflusso di sangue).

Questa terapia per le emorroidi a base di micro-iniezioni crea una piccola reazione infiammatoria di lunga durata che fissa la mucosa e fa indurire il tessuto. In circa 20-30 giorni si ottiene il raggrinzamento dei cuscinetti emorroidali insieme alla loro conseguente diminuzione di volume.

Dopo le iniezioni sclerosanti, il paziente non necessita di ricovero e può ritornare alla propria quotidianità fin da subito evitando di fare sforzi e di praticare sport agonistici per almeno due settimane in modo da non sottoporre la zona trattata a stress.

Coagulazione a infrarossi, al laser o con elettrobisturi

La coagulazione a infrarossi è una terapia per le emorroidi che si serve di un particolare macchinario per generare un fascio a raggi infrarossi ad alta temperatura e può essere impiegata per le emorroidi di 1°, 2° e 3° grado di piccole e medie dimensioni.

Attraverso il calore, il tessuto viene distrutto e sostituito da tessuto di tipo fibroso caratteristico delle cicatrici che crea delle piccole stenosi (ovvero dei piccoli restringimenti dei vasi che compongono il plesso emorroidario) impedendo l’afflusso di sangue all’interno dei cuscinetti.

A seguito dell’intervento, in un arco temporale di circa 7-10 giorni, le emorroidi si staccano.

Infine, in alternativa ai raggi infrarossi, il medico può utilizzare anche il laser o l’elettrobisturi.

La coagulazione a infrarossi, al laser o con elettrobisturi è un intervento di microchirurgia non doloroso e il paziente può tornare subito alla propria quotidianità.

Anche in questo caso, per prolungare per più tempo i benefici di questa cura per le emorroidi bisogna associare un corretto stile di vita e una corretta alimentazione.

Dearterializzazione selettiva con laser (HeLP)

La dearterializzazione selettiva con laser, detta HeLP (Hemorrhoidal Laser Procedure), è una terapia per le emorroidi di 1° e di 2° grado che si pratica a livello ambulatoriale.

Si tratta di una tecnica di microchirurgia mininvasiva che utilizza la luce di un laser a diodi per cauterizzare, cioè per chiudere, i sei piccoli vasi arteriosi che fanno affluire il sangue all’interno del plesso emorroidario rigonfio e prolassato.

Chiudendo i vasi, infatti, le emorroidi non ricevono più sangue e si rimpiccioliscono fino ad ottenere la remissione totale del prolasso in circa 30-50 giorni.

Anche questa cura per le emorroidi non è dolorosa nel post-operatorio, non richiede l’anestesia ma solamente una piccola sedazione locale e lascia libero il paziente di tornare subito alla normalità.

Quale metodologia scegliere?

Tutte queste terapie per le emorroidi utilizzano tecniche mininvasive che non richiedono il ricovero e non prevedono un decorso post-operatorio travagliato.

Infatti, tra i vantaggi comuni a tutte le metodologie sopra descritte possiamo citare:

  • la totale assenza (o la lieve presenza) di dolore;
  • il rispetto dei tessuti del canale anale;
  • il pronto recupero;
  • un post-operatorio solitamente senza complicazioni.

Per quanto riguarda gli svantaggi, invece, dobbiamo ricordare che tutte le terapie per emorroidi basate su tecniche chirurgiche mininvasive non risolvono la causa scatenante la malattia emorroidaria ma intervengono per ridurre l’afflusso di sangue nei plessi emorroidali e/o per ridurre il volume del prolasso.

Questo significa che il trattamento non è definitivo e che il problema può ripresentarsi dopo un periodo più o meno lungo (anche dopo anni). Per questo motivo, per prolungare i benefici si consiglia di seguire un regime alimentare sano e uno stile di vita appropriato.

Inoltre, le terapie per le emorroidi basate su tecniche mininvasive sono indicate per le emorroidi di 1° e 2° grado in cui sono dei prolassi, quindi, di lieve e media gravità e relativamente alle quali la terapia medica non ha effetti.

Infine, non è a discrezione del paziente ma del chirurgo proctologo la scelta della metodologia più adatta dopo la valutazione delle condizioni generali del paziente, del grado del prolasso emorroidale e, ovviamente, in relazione ai rischi-benefici dell’intervento.